Mostra realizzata dal Berliner Vereinigung der Verfolgten des Naziregimes – Bund der Antifaschistinnen und Antifaschisten e. V. (VVN-BdA), l’Associazione degli Antifascisti e dei Perseguitati dal Nazismo di Berlino ed esposta a Milano presso la sede provinciale dell’ANPI dal 26 aprile al 1 maggio 2015
La mostra “Weg mit Hitler – Scluss mit dem Krieg!” Die Saefkow-Jacob-Bästlein-Organisation è stata realizzata dal Berliner Vereinigung der Verfolgten des Naziregimes – Bund der Antifaschistinnen und Antifaschisten e. V. (VVN-BdA), l’Associazione degli Antifascisti e dei Perseguitati dal Nazismo di Berlino, a cui va naturalmente il nostro ringraziamento per la possibilità che ci è stata concessa di esporre la mostra a Milano in occasione del 70° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Il progetto è stato sostenuto da: Stiftung Arbeitswelt und Menschenwurde, Rosa Luxemburg Stiftung, Stiftung Erinnerung, Verantwortung und Zukunft, Gedenkstätte Deutscher Widerstand, Hans Böckler Stiftung, Linke, GUE/NGL, IG Metall, Verdi, GEW e Geschwister von Braun.
Un ringraziamento particolare alle persone che hanno reso concretamente possibile la realizzazione del progetto: Dr. Bärbel Schindler-Saefkow, figlia di Anton Saefkow e autrice della mostra, la cui collaborazione è stata decisiva per la riuscita dell’iniziativa, Dr. Hans Coppi Jr., figlio di Hans Coppi e Presidente del VVN-BdA, l’Associazione degli Antifascisti e dei Perseguitati dal regime nazista che ha realizzato e patrocinato la mostra, i fratelli Helmut e Jurgen Hirsch, figli di Paul Hirsch, che hanno materialmente trasportato la mostra da Berlino a Milano, l’hanno allestita nei locali dell’ANPI Milano e ci hanno fornito preziosi consigli.
Come Centro Filippo Buonarroti dobbiamo poi ringraziare le associazioni milanesi che ci hanno sostenuto in un progetto così complesso ed impegnativo: il Comitato provinciale dell’ANPI, nella persona del Segretario Roberto Cenati, L’ANED ed il suo Segretario Leonardo Visco Gilardi, la Camera del Lavoro ed il Segretario Graziano Gorla.
Senza dimenticare il Centro documentazione Logos di Genova che è stato il primo a portare la mostra in Italia nel 2013 e che ci ha così aperto la strada e fornito tutte le indicazioni utili per la realizzazione della mostra a Milano. E, a proposito di Genova e della Resistenza genovese non possiamo non ricordare la vicenda della Casa dello studente, sede della polizia nazista e luogo di tortura: sono stati i giovani studenti del Comitato direttivo della Casa che già negli anni ’70 hanno riportato alla luce le celle ed i luoghi di tortura: ad essi spetta anche il merito della prima riscoperta in Italia del Widerstand, l’opposizione tedesca al nazismo! Essi decisero infatti di dedicare quel “sotterraneo dei tormenti” alla figura di Rudolf Seiffert, operaio e militante internazionalista, vittima del nazismo in quanto membro del gruppo berlinese Saefkow-Jacob-Bästlein di cui parla la mostra. Una figura simbolica nella quale venivano ricordati tutti coloro che, in ogni parte d’Europa hanno lottato a costo della vita per una Resistenza che andava al di là delle patrie e dei confini. La vicenda è ricostruita nel libro “Una pagina della Resistenza. La Casa dello Studente di Genova” di Luigi Barco e Piero Ferrazza (Ed. PANTAREI Milano).
L’importanza di questa mostra è talmente evidente da non richiedere grandi parole: conoscendo bene la storia ed in particolare la storia del movimento operaio tedesco abbiamo sempre combattuto le tesi di coloro che hanno sostenuto l’identità tra nazismo e popolo tedesco (basti ricordare Goldhagen ed il suo libro che qualifica i tedeschi come “volenterosi carnefici di Hitler”). Sono tesi che, oltre ad essere storicamente false, rendono uno straordinario favore al nazismo di ieri e di oggi. Sappiamo bene che le prime vittime del nazismo sono stati i lavoratori tedeschi ed in particolare i militanti politici e sindacali: così come sappiamo bene che nei dodici anni del regime, milioni di tedeschi si sono opposti ad Hitler e centinaia di migliaia di questi coraggiosi oppositori hanno pagato con la vita la loro battaglia contro il nazifascismo.
Anche nella Resistenza italiana ci sono stati molti esempi di soldati tedeschi che sono passati con i partigiani, pagando spesso con la vita la loro scelta di campo!
Ma della Resistenza tedesca al nazismo si conosce pochissimo, soprattutto in Italia: la conferma è nel fatto che non esistono libri italiani che trattino l’argomento, salvo qualche rarissima eccezione. Riteniamo perciò che la mostra e questo catalogo che, con grande fatica, ci siamo impegnati a tradurre e a rendere disponibile al pubblico italiano (traduzione di cui peraltro ci assumiamo intera la responsabilità…), rappresentino un contributo significativo ad una migliore conoscenza di una pagina fondamentale della storia del movimento operaio tedesco ed europeo: in questo senso pensiamo che si tratti anche di un piccolo contributo alla diffusione di quella prospettiva internazionalista, indispensabile oggi più che mai per le future ed impegnative lotte del movimento operaio europeo. E che questo avvenga grazie ad un evento che unisce idealmente Milano, capitale della Resistenza italiana e Berlino, capitale della Resistenza tedesca al nazifascismo, ed entrambe le città oggi “capitali” del movimento operaio europeo, è per noi motivo di particolare soddisfazione!