Riteniamo che la difficoltà non sarebbe minore se dovessimo spiegare al nostro storico intergalattico la reazione dell’umanità di fronte alla pandemia: anziché mostrare lo sforzo solidale di una umanità davvero unificata di fronte alla malattia e alla morte, la pandemia ha esasperato le divisioni e le lotte tra Stati, aggravando le conseguenze sanitarie, economiche e politiche, col risultato di imporre a miliardi uomini (oltre tre miliardi quelli in lockdown…) un fardello che peserà a lungo nei prossimi anni, anche nella forma del debito pubblico degli Stati. Non solo: la stessa speranza del vaccino, come scrivono i giornali, rappresenta un terreno di lotta tra i grandi gruppi farmaceutici per vedere chi riuscirà a brevettarlo prima, trasformandolo in un colossale business.
Ogni Stato si è mosso per conto proprio: anzi le divisioni e le lotte si sono riproposte anche all’interno degli Stati, come dimostra l’Unione Europea, ma soprattutto il caso italiano dove Governo, Regioni, Comuni si sono accapigliati fin dall’inizio per accreditarsi meriti e scaricare responsabilità a seconda della propria appartenenza partitica, nelle migliori tradizioni della politica parlamentare.
Inoltre tutti gli Stati si sono presentati a questa drammatica prova assolutamente impreparati e imprevidenti, nonostante le precedenti drammatiche esperienze, come la SARS di inizio secolo o come quella del virus H1N1 che una decina d’anni or sono era partito dal Nordamerica: anzi decenni di tagli alla sanità, hanno lasciato in primo luogo i lavoratori del settore e poi i malati esposti al contagio con conseguenze drammatiche.
Dietro la foglia di fico degli “aiuti”, le grandi potenze non hanno tardato ad impugnare anche la pandemia in un combattimento politico segnato dalla crisi dei vecchi equilibri e dalla faticosa e violenta gestazione di quelli nuovi, dove emerge con chiarezza il carattere decisivo della stazza continentale e della centralizzazione dei poteri (come dimostra l’esempio di Wuhan in Cina).
Di fronte alle responsabilità della classe dominante, sono i lavoratori quelli che pagano il prezzo più elevato e che tengono in piedi la società anche in questa fase drammatica: altro che “siamo tutti sulla stessa barca”!
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro stima in quasi 200 milioni i disoccupati prodotti dalla crisi…
Ma c’è un altro aspetto della pandemia che offre più di un motivo di speranza: si tratta dell’emergere di un numero crescente di strutture, associazioni e singoli volontari, che nei quartieri delle città grandi e piccole si impegnano a risolvere i problemi delle persone che si trovano in maggiore difficoltà…
Tra questi ci siamo anche noi del Centro Filippo Buonarroti della Toscana, affiancando l’attività dei Circoli Operai di Firenze, Pisa e Livorno ma, in generale di tutta Italia, e non solo, come testimoniano gli articoli che alleghiamo a questo comunicato.
Nei sei mesi che vanno da settembre 2019 al 21 di febbraio 2020, data della nostra ultima conferenza prima del blocco dettato dal Covid-19, abbiamo tenuto 14 iniziative con circa 800 partecipanti e 18 enti o associazioni diverse coinvolte nell’organizzazione. I temi toccati sono stati i più disparati: presentazioni di libri, mostre, conferenze storiche e su aspetti letterari, sociali, scientifici. Tutto questo grazie al contributo determinante dei Circoli Operai che, esattamente come la nostra Associazione, vivono del più assoluto autofinanziamento.
E’ per questo che, in un momento di evidente difficoltà nello svolgere il nostro consueto lavoro, chiediamo anche il tuo contributo affinché questa attività possa andare avanti al momento in cui sarà possibile riprenderla appieno e stiamo già lavorando per questo con nuovi progetti e contatti.
E’ sempre stato nostro costume quello del rapporto diretto con i nostri simpatizzanti e sostenitori ma l’eccezionalità del momento ci vede costretti a usare strumenti per noi inediti.
E’ possibile partecipare alla Campagna Nazionale di Sottoscrizione inviando un bonifico all’ IBAN
IT 15 F 02008 13906 000401149577
Intestato a Associazione Circoli Operai Marxisti, causale: Donazione.
Un contributo ai Circoli Operai è anche un contributo all’attività del Centro Filippo Buonarroti Toscana.
Grazie, un caloroso saluto
Livorno, 12 Aprile 2020
Per contatti, chiamare il cell 3487673992 – Ezio